Un pozzo Carsico presso il museo di Clivio
Si sono da poco conclusi i lavori destinati alla realizzazione del “pozzo carsico” presso i locali del Civico Museo Insubrico di Storia Naturale di Clivio, prestigiosa realtà locale gestita dal Comune e dove è ubicata anche la sede del Gruppo Speleologico Prealpino. Ed è proprio grazie alla disponibilità degli speleologi che, su richiesta dell’Amministrazione Comunale, si è deciso di riprodurre una grotta all’interno di uno spazio verticale occupato da un montavivande ormai in disuso, aggiungendo così una nuova interessante attrattiva a questa bella struttura museale.
Un pozzo davvero molto simile a quelli presenti nel sottosuolo delle montagne calcaree, le stesse che circondano l’area di Clivio. Per giungere alla sua realizzazione, gli speleologi hanno dovuto dapprima commissionare ad una ditta specializzata nella lavorazione del polistirolo, varie porzioni di questo materiale adeguatamente preparate e trattate con sostanze specifiche, procedendo successivamente con trattamento termico che ha consentito di ottenere pareti del tutto simili a quelle delle grotte, con le tipiche forme di erosione operata nel corso dei millenni dalle acque ipogee sulla roccia carbonatica. Un lavoro lungo, delicato e tutt’altro che semplice, sono occorsi vari mesi di impegno per seguire, passo dopo passo, l’evolversi del progetto, che ha coinvolto una decina di persone, ognuna delle quali impegnata nella definizione e nella scelta del colore, delle sfumature della roccia, del modellamento delle forme di concrezionamento parietale e dei fossili, nonché degli effetti di luce più efficaci per esaltare al meglio l’intera opera.
Il pozzo carsico è profondo 6 metri e al suo interno, oltre ad averne riprodotto fedelmente le pareti, sono state installate alcune suggestive immagini retroilluminate, e tra esse spicca la gigantografia della foto di uno speleologo che sta scendendo su corda lungo la verticale, mentre sul fondo del pozzo fa capolino un secondo speleologo, rappresentato mentre sta tentando di superare uno stretto passaggio.
Ai visitatori che giungeranno al Museo di Clivio verrà quindi offerta l’opportunità di “affacciarsi” nel vuoto grazie ad una ringhiera metallica di protezione adeguatamente ideata e da cui si gode una migliore prospettiva visiva, potendo così ammirare sia la parte in alto, dove un’immagine luminosa ne rappresenta l’ingresso, così come la parte inferiore, scoprendo in tal modo le varie morfologie della roccia, i fossili e le stalattiti, oltre ad una suggestiva e verosimile colonia di pipistrelli aggrappati alle pareti in posizione di riposo, sino a gettare lo sguardo alla zona di fondo, anch’essa sapientemente allestita.
Con questa bella rappresentazione, unica nel territorio del varesotto e forse anche di Lombardia, gli autori si auspicano di poter illustrare nella maniera più coinvolgente possibile, soprattutto ai ragazzi delle scuole che spesso giungono in visita, quali siano i complessi meccanismi della natura che portano alla formazione delle grotte, il lunghissimo periodo necessario affinché l’acqua le realizzi, cosa si cela dentro questo mondo misterioso e, soprattutto, l’importanza di salvaguardare e tutelare questi delicati fenomeni naturali, poiché al loro interno coesistono molteplici forme di vita e formazioni minerali di rara bellezza ma, in particolare, sono luoghi dove le acque sotterranee vengono convogliate e percolano in profondità, sino a raggiungere le risorgenze, luoghi di estrema importanza poiché approvvigionano gli acquedotti locali.
Per il futuro speleologi e Amministrazione Comunale stanno già valutando la possibilità di allestire anche una “Sala Speleologica” adiacente al “Pozzo Carsico”, un ambiente spettacolare dove verrebbe riprodotta una grotta con tutte le sue caratteristiche. Un percorso lungo il quale il visitatore entrerà in contatto con una realtà affascinante ma soprattutto particolarmente educativa, consentendo così al pubblico ma soprattutto ai ragazzi delle scuole di ampliare i propri orizzonti culturali e scientifici.