IL PROGETTO "LE RADICI DELL'ACQUA"
IIl Gruppo Speleologico Prealpino, sodalizio con sede presso il Civico Museo Insubrico di Storia Naturale di Clivio, da vari anni è impegnato, oltre che nelle esplorazioni sotterranee, anche nella promozione di iniziative culturali ed educative rivolte soprattutto alle scuole. Si tratta prevalentemente di attività destinate alla conoscenza e rispetto del patrimonio carsico superficiale e profondo finalizzato ad una maggiore tutela delle grotte, delle forme di vita in esse ospitate e soprattutto delle acque carsiche che, attraversando gli ambienti ipogei, giungono infine presso le risorgenze per essere captate a vantaggio di intere comunità.
Grazie
ad un’interessante opportunità offerta da “Fondazione Cariplo” attraverso uno
dei suoi numerosi bandi, gli speleologi hanno quindi saputo mettersi in gioco
presentando, nell’autunno del 2023, un progetto che prevedeva per l’appunto un
percorso didattico assai articolato e supportato inizialmente da una serie di
interventi in aula seguite da alcune escursioni in grotta e presso acquedotti
locali.
Un’avventura
lunga cinque mesi, da gennaio a giugno del 2024, che ha visto coinvolti oltre
150 ragazzi appartenenti a scuole primarie e secondarie di Castellanza e
Besnate. Un lungo periodo necessario per instaurare un rapporto ottimale tra
speleologi, insegnanti e studenti, condizione necessaria per la creazione della
giusta sinergia che si manifesta attraverso l’entusiasmo, l’interesse e la
voglia di partecipare dimostrata dai giovani, che grazie alla professionalità e
alle capacità degli speleologi sono stati progressivamente accompagnati verso
una maggiore consapevolezza dell’importanza della tutela ambientale locale e di
un ridotto consumo della plastica, uno dei principali nemici dell’ambiente.
Tale
nobile progetto ha riscosso lusinghieri apprezzamenti, soprattutto da parte del
corpo docente e dei genitori, che hanno visto i propri figli entusiasti e
desiderosi di raccontare loro le esperienze vissute, tra esse anche
l’esplorazione, tramite un laboratorio/gioco investigativo, degli ambienti
carsici, luoghi affascinanti e di primaria importanza nel nostro ecosistema.
Usando questa leva nel processo di immersione nei contenuti ecologici i bambini
e i ragazzi sono stati accompagnati ad aprire nuove vie, a farsi portatori di
azioni capaci di portare un cambiamento ecologico nella loro quotidianità e in
quella delle loro comunità. Del resto non è più un mistero che le grotte
rappresentino un contesto unico e speciale; nella provincia di Varese ne sono
censite quasi 500, distribuite principalmente nell’area del monte Campo dei
Fiori, in Valceresio e in Valganna, e molte di queste rappresentano le fonti
degli acquedotti locali.
La
FAO stima che entro il 2025 almeno l’80% della domanda idropotabile nell’area
mediterranea sarà soddisfatta con acque di provenienza carsica, quindi dalle
grotte, sempre se saremo in grado di scongiurarne l’inquinamento. In Italia
ogni anno vengono immesse in commercio circa 11 miliardi di bottiglie di
plastica ma solo il 40% viene riciclato. Nel 2020 il 28,4% delle famiglie
italiane ha espresso poca fiducia nell’acqua del rubinetto, nonostante
l’indicatore sia progressivamente diminuito nel tempo anche grazie a campagne
educative mirate.
Essenziale
quindi il lavoro degli speleologi attraverso il progetto “Le Radici
Dell’Acqua”, che ha visto una delle sue tappe fondamentali svolgersi proprio
nella giornata di giovedì 7 marzo 2024 nel territorio di Cunardo, dove sono
giunti sin dalla mattinata i 150 ragazzi delle scuole aderenti al progetto. Il
programma prevedeva infatti una serie di escursioni e tappe educative,
iniziando dalla visita del complesso sotterraneo dell’Orrido di Cunardo,
importante ed unico traforo idrogeologico di Lombardia, attrezzato per le
visite di persone poco esperte, consentendo così a migliaia di visitatori ogni
anno di varcarne la soglia, sempre e comunque accompagnati da personale esperto
e qualificato.
Oltre
alla visita della grotta, gli studenti sono stati accompagnati lungo un percorso
naturalistico giungendo al “Mulino Rigamonti”, struttura locale risalente ad
alcuni secoli fa e ancora attiva per la macina dei cereali, con lo sfruttamento
dell’energia idraulica fornita dal torrente Margorabbia, lo stesso che ha
creato e attraversa l’Orrido di Cunardo.
Molto
interessante anche la sala multimediale ideata dall’Amministrazione Comunale di
Cunardo presso la “Baita del Fondista”, luogo dove le classi degli studenti a
turno si sono poi ritrovate per seguire una lezione estremamente interessante e
coinvolgente riguardante la realtà locale del torrente, le grotte e le attività
ad essi legate, struttura ove è stata anche consumata la colazione al sacco da
oltre 170 persone tra ragazzi e accompagnatori.
Al
termine di questa bellissima giornata, verso le ore 16.30, la partenza delle
scolaresche con i vari autobus per il rientro in sede, tutti felici e
orgogliosi per la splendida avventura vissuta in tale contesto.
Un
successo garantito grazie alla presenza di una ventina di soci del Gruppo
Speleologico Prealpino, dell’Associazione Naturalis Insubria Museo di Clivio,
della sezione CAI di Carnago e della sig.ra Pinuccia Mandelli, Sindaca di
Cunardo.