Valorizzazione dell'Orrido di Cunardo

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Tra le eccellenze naturalistiche di cui può vantare la provincia di Varese, spicca certamente l’Orrido di Cunardo. Ubicato nell’alto varesotto, nel territorio del comune omonimo, questo fenomeno naturale risulta essere l’unico imponente traforo idrogeologico di Lombardia, perché questo tipo di cavità, formata e percorsa da importanti corsi d’acqua, è abbastanza frequente nel carso triestino e presente, talvolta, in regioni centro-meridionali italiane, ma eccezionale altrove.

L’Antro dei Morti, la grotta facente parte di questo complesso e più adatta alle visite anche di persone poco esperte, lascia stupefatti sin dall’ingresso, costituito da un vasto portale sul fondo di una dolina, ovvero una depressione del terreno che precede un cavernone entro cui scorre il fiume Margorabbia, alimentato dal vicino Lago di Ghirla, in Valganna. Le acque, che affiorano da un sifone dopo un precedente tragitto sotterraneo, percorrono la cavità sino a sfociare all’esterno riprendendo definitivamente il loro percorso a cielo aperto verso il Lago Maggiore. Il cavernone iniziale, con soffitto parzialmente collassato, è ubicato a circa 400 metri di quota, ed è in questo punto che si trovano le due entrate dei rispettivi rami, che continuano il sistema carsico verso valle.

l’Antro dei Morti, che deve il suo nome ad antiche credenze popolari che attribuivano a questo misterioso ed oscuro ambiente la casa delle anime dei defunti, presenta due distinti percorsi: il ramo attivo, ovvero l’attuale percorso dell’acqua, che attraversa una galleria inizialmente ampia e comoda, sino a giungere ad uno spazio che si allaga completamente in caso di forti piogge e piena del fiume, costringendo i visitatori ad utilizzare percorsi alternativi risalendo sulla sinistra attraverso un labirinto di angusti cunicoli scavati da acque in pressione. Il ramo secondario, quello fossile, che costituisce l’antico percorso del fiume, si sviluppa a quota superiore ed è costituito da una galleria con rari cunicoli laterali, fra i quali un collegamento con la grotta principale e alcune camere, la maggiore delle quali è denominata “Antro dei Pipistrelli”. La grotta, che ogni anno è meta di migliaia di visitatori provenienti da varie zone d’Italia e dall’estero, venne scavata nelle rocce carbonatiche della Formazione “Dolomia del Salvatore” del Trias Medio, e quindi risalenti a circa 240 milioni di anni fa fra Marchirolo e la Valle di Ferrera. Il complesso sotterraneo vanta uno sviluppo di 800 metri per un dislivello di 53, essendo costituito dalla cavità denominata “Pont Niv”, “Grotte 1a e 2a di Villa Redaelli”, “Grotta del Traforo” e “Antro dei Morti”, dove si effettuano le visite.

Percorrendo la galleria fossile si possono osservare, sulle pareti e sul soffitto, una serie di interessanti fenomeni attribuiti all’opera dell’acqua in pressione, la quale ha percorso la galleria in tempi antichissimi modellandola. I rami fossili dell’Antro dei Morti, fino a pochi anni fa ospitavano importanti colonie di pipistrelli durante lo svernamento, presenze ormai quasi del tutto assenti a causa della frequentazione umana. 

Grazie ad un contributo di 150.000 euro erogato dalla Regione Lombardia e con la partecipazione economica della Comunità Montana della Valceresio e del Piambello, del Parco Campo dei Fiori e del Comune di Cunardo, è stato effettuato un decisivo intervento di riqualificazione del sito naturalistico, realizzando un percorso didattico attrezzato che si sviluppa esternamente attraverso una serie di interessanti fenomeni carsici tra cui forre e cascate, per giungere poi all’ingresso della grotta e proseguire lungo il sistema sotterraneo  vero e proprio, dove al visitatore viene offerta l’opportunità di percorrere alcune centinaia di metri all’interno della montagna, scoprendo le meraviglie create e custodite là sotto dalla natura.

Nella giornata di domenica 20 settembre 2015 è stato ufficialmente inaugurato il nuovo percorso per le visite presso questa bella grotta; alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti varie personalità, tra cui il Presidente della Provincia di Varese, il Presidente della Comunità Montana del Piambello, il Presidente del Parco Campo dei Fiori e il Sindaco di Cunardo, con essi anche una delegazione di speleologi del GS Prealpino. L’evento ha richiamato sul posto almeno 500 persone, che sin dalla mattinata hanno approfittato della disponibilità degli speleologi per effettuare una visita guidata alla grotta. Ad ogni visitatore è sto quindi fornito un casco con impianto luce, suddividendoli in gruppi i 30 persone da accompagnare lungo il tragitto ipogeo. Un impegno assai importante, prolungatosi ininterrottamente sino a tardo pomeriggio. 

Grazie ad un accordo stipulato tra il GS Prealpino e il Comune di Cunardo, proprietario del fondo ove è ubicata la grotta, il sodalizio si è fatto promotore di molteplici iniziative destinate alla conoscenza del sito, organizzando tra l’altro numerose visite guidate per scolaresche, gruppi, famiglie e appassionati di natura, eventi destinati alla valorizzazione di questo luogo, sensibilizzando i visitatori, soprattutto i giovani, all’assoluta necessità di tutela e salvaguardia degli ambienti ipogei, delle forme di vita in essi ospitate e delle acque in essi circolanti, riserve ogni giorno sempre più preziose per le crescenti esigenze del genere umano.