"MONTE FREIKOFEL - FRONTIERA

DELLA GRANDE GUERRA"

Locandina Monte Freikofel
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Il Gruppo Speleologico Prealpino nel 2021 ha presentato un importante lavoro, un documentario corredato da una pubblicazione che riassume il grande impegno portato brillantemente a termine per l’ennesima volta dal sodalizio.

Il GSP nel periodo tra il  2003 e il 2019 ha difatti intrapreso un’importante e fattiva collaborazione con l’Associazione Amici delle Alpi Carniche di Timau, in provincia di Udine, iniziativa destinata a favorire l’istituzione del “Museo all’Aperto della Grande Guerra del Monte Freikofel”. Il contributo degli speleologi in tal senso si è concretizzato attraverso la mappatura delle numerose installazioni militari sotterranee e di superficie ancora presenti in quei luoghi dell’alta Carnia, disseminate prevalentemente lungo la linea di confine col territorio austriaco. Un lavoro altamente specialistico e tutt’altro che semplice, operando molto spesso in condizioni estreme a causa dell’area impervia, raccogliendo ed elaborando preziosi dati che senza dubbio rappresentano il fiore all’occhiello del Museo all’Aperto. L’aiuto degli speleologi si è rivelato fondamentale sia sotto l’aspetto topografico, essendo esperti nelle misurazioni e rappresentazioni di ambienti sotterranei, sia per la necessità di effettuare scavi che hanno riportato alla luce gallerie, camere e installazioni sepolte a causa dei bombardamenti e dei cedimenti strutturali avvenuti negli anni successivi, lavori che gli esperti di sottosuolo normalmente effettuano nelle grotte alla ricerca di prosecuzioni ipogee. 

Il G.S. Prealpino ha quindi raccolto tali esclusive informazioni su un bel volume di 231 pagine che riporta tutti i rilievi topografici, numerose fotografie a colori nonché testimonianze di luoghi che, sebbene rappresentino a tutti gli effetti un importante capitolo della storia d’Italia, risultano quasi sconosciuti ai più. Storia che viene sapientemente narrata, con dovizia di particolari, nel video documentario della durate di circa mezz’ora e dal titolo: “Monte Freikofel – Frontiera della Grande Guerra”, realizzato per ricostruire ciò che successe più di un secolo fa su queste impervie montagne. Un’opera di ottimo livello qualitativo, arricchita con riprese aeree davvero suggestive e filmati originali dell’epoca, destinata ad un vasto pubblico affinché si conservi la memoria di quei luoghi. Basti ricordare che nei 9 anni necessari per terminare i lavori, il G.S. Prealpino ha impiegato 46 persone, trascorrendo lassù complessivamente 58 giornate e coprendo 2100 ore di lavoro sul campo, stendendo una complicata linea lunga quasi 10 chilometri di poligonali che hanno consentito la misurazione e il posizionamento cartografico di ognuna delle 104 installazioni sotterranee e 55 postazioni a cielo aperto. Si tratta prevalentemente di strutture ideate e costruite dai soldati per affrontare al meglio il nemico, nonostante le migliaia di morti che la guerra causò su quei monti.

Il volume ed il documentario, realizzati dal Presidente del G.S. Prealpino Guglielmo Ronaghi e da Claudia Crema, Vice Presidente del sodalizio che ha curato in particolare la regia, sono stati dedicati alla memoria di Lindo Unfer, la cui opera è stata determinante per la realizzazione del Museo all’Aperto. Autorevole figura locale e grande conoscitore delle vicende belliche appartenute al Freikofel, sin dall’inizio richiese e sostenne con vigore il lavoro degli speleologi, coordinandone le operazioni che hanno consentito di giungere a questi risultati. Il documentario, disponibile su USB pendrive e la pubblicazione, saranno distribuiti a varie Associazioni ed Enti in uno speciale cofanetto contenente anche la cartografia generale dell’area tra i monti Freikofel e Pal Grande, dove appaiono tutte le postazioni militari italiane e austriache topografate.

Questa opera ha ricevuto, tra l’altro, il Patrocinio del Ministero della Difesa, del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, dell’Associazione Nazionale Alpini, del Club Alpino Italiano, dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, della Società Speleologico Italiana, della Comunità di montagna della Carnia e del Consorzio Bim Tagliamento, del Turismo Friuli Venezia Giulia e dei Comuni di Paluzza, Clivio, Brezzo di Bedero e Mesenzana, a riconoscimento dello spessore qualitativo, culturale e storico dei suoi contenuti.