IL POZZO LAZZARO
Si tratta della seconda interessante verticale localizzata nell’area del versante est del Monte Orsa, a ridosso delle cave di Saltrio, sempre ad opera di Stefano Nadile, socio del GSP molto attivo in quelle zone. Una vera e propria voragine individuata alla fine di aprile del 2018, un salto verticale di 45 metri e quindi tra i più profondi della Valceresio, con l’ingresso seminascosto da uno spesso strato di roccia simile ad una lastra sepolcrale che per millenni ha celato l’abisso, e da cui deriva anche la scelta del nome. La sua esplorazione ha richiesto varie ore di lavoro per rendere transitabile e sicuro il tratto iniziale, e alla fine è stato possibile effettuare la discesa su corda, superando un ambiente molto ampio e spettacolare. Anche in questo caso sono state subito localizzate le tipiche morfologie dell’erosione carsica operata dalle acque che fluiscono in profondità, e nella zona terminale del pozzo si notano chiaramente i segni dello scavo da scorrimento di antichi torrenti, che nel corso dei millenni hanno modellato gran parte della cavità. In effetti questa bella grotta risulta ancora “attiva”, ovvero in condizione di trasferire grandi quantità di acqua in profondità, e questo fenomeno si verifica soprattutto nei periodi di intense piogge, quando al suo interno si convogliano ruscelli che formano abbondanti cascate che, dopo aver attraversato la grotta, vengono drenate velocemente verso zone più profonde della montagna. Dopo un lungo e sconosciuto percorso ipogeo, queste acque riaffiorano infine nella fascia delle risorgenze, 250 metri circa più in basso, dove vengono captate per il fabbisogno delle comunità locali.
L’esplorazione del Pozzo Lazzaro non è certo da considerarsi conclusa; alla base della verticale gli speleologi hanno individuato la via che dovrebbe condurre verso zone più profonde. Occorrono interventi di allargamento dei passaggi per scendere ulteriormente nelle viscere del Monte Orsa, operazioni che sono già state programmate e se la fortuna li assisterà nuovamente, altri interessanti ambienti inesplorati potranno finalmente essere percorsi ed illuminati per la prima volta.