Il GSP E L'UNESCO
Martedì 15 settembre 2009 il prof. Bernie Smith, funzionario dell’UNESCO, è giunto in visita ai siti naturalistici della Valceresio e del monte San Giorgio nella vicina Svizzera, allo scopo di raccogliere informazioni e documentare l’istanza attraverso la quale si chiede che queste aree vengano riconosciute patrimonio sottoposto ala tutela di questa importante e nobile organizzazione internazionale. Nel pomeriggio la delegazione composta dal prof. Smith, dalla dott.ssa Cesi, funzionario del Ministero dei Beni Ambientali operante presso l’ufficio UNESCO di Roma, il prof. Andrea Tintori ed altri paleontologi elvetici, con il curatore del Civico Museo Insubrico di Storia Naturale Gianluca Danini, sono giunti presso il Centro delle Associazioni Volontarie di Promozione Culturale di Clivio, per un incontro dibattito con le Associazioni ivi presenti.
La delegazione si è dapprima riunita nel locale ove ha sede il G.S. Prealpino e, alla presenza del sindaco di Clivio, si è proceduto ad un dibattito riguardante la necessità di valutare con attenzione e obiettività le condizioni attraverso le quali viene chiesto il patrocinio UNESCO per l’area compresa tra il monte Orsa e il monte San Giorgio.
Nella seconda parte del pomeriggio il prof. Smith ha voluto incontrare i rappresentanti delle Associazioni presenti nella struttura di Clivio, ovvero Legambiente Valceresio, il Gruppo Mineralogico e Naturalista, il Gruppo Ornitologico, l’Associazione Astrofila M42 e il Gruppo Speleologico Prealpino. Si è trattato di un momento davvero interessante e costruttivo, impostato in maniera tale da rendere stimolante e altamente collaborativo l’incontro; particolare spazio è stato dedicato alle attività del GS Prealpino, rappresentato per l’occasione dal Presidente Ronaghi, al quale il prof. Smith si è spesso rivolto acquisendo informazioni sulle attività svolte, i programmi perseguiti dal sodalizio e che tipologia di iniziative vengono riservate al pubblico per la tutela e salvaguardia del patrimonio carsico superficiale e profondo della Valceresio, domande a cui Ronaghi ha risposto esaurientemente con dati di fatto, ovvero una relazione dettagliata che dimostra il lavoro svolto non solo sul fronte esplorativo, ma in particolare quello dedicato alla divulgazione e conoscenza della fenomenologia carsica attraverso interventi nelle scuole e presso Associazioni a carattere naturalistico.
In serata, in un momento di cordialità al termine dell’incontro ufficiale, Guglielmo Ronaghi ha consegnato al prof. Smith una documentazione relativa ad attività condotte dal GS Prealpino e un DVD con il reportage realizzato durante una delle due spedizioni speleologiche effettuate in Etiopia. Il professore, di origine irlandese, ha quindi raccontato che nella sua terra sono presenti interessanti cavità naturali, invitando nel contempo i soci del GSP a visitarne alcune.
Dopo alcuni mesi, ed esattamente il 30 luglio 2010, la 34° Assemblea Generale del Comitato del Patrimonio Mondiale riunita a Brasilia, decreta ufficialmente l’entrata della parte italiana del monte S. Giorgio nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, coronando quindi il sogno di coloro che, nella riunione del 15 settembre 2009, avevano affidato al prof. Smith la richiesta ufficiale per il riconoscimento.
Determinante ai fini della decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale riunito a Brasilia è stata la presenza nella regione transazionale italo-svizzera di reperti paleontologici di eccezionale valore. Sono infatti migliaia i fossili di rettili, pesci e invertebrati marini (antichi di 242-230 milioni di anni fa, corrispondente al periodo geologico del Trias Medio), rinvenuti nell’intera regione dal XIX secolo ai giorni nostri, molti appartenenti a specie rare o addirittura esclusive del monte San Giorgio.
Il monte S. Giorgio è il 45° sito italiano iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, il 3° sito naturale dopo le Isole Eolie e le Dolomiti. Il complesso del monte S. Giorgio raggruppa diverse cime (il monte San Giorgio 1096 m slm, il monte Pravello 1014 m slm e il monte Orsa, 998 m slm) e si staglia come una estesa piramide rocciosa sulla riva meridionale del Lago di Lugano, fra il ramo di Porto Ceresio (Italia – provincia di Varese) e capolago (Svizzera). L’estensione italiana del sito UNESCO (zona di protezione e zona cuscinetto) comprende i Comuni di Besano, Clivio, Porto Ceresio, Saltrio e Viggiù per una superficie di 2064,48 ha.
L’accoglienza ai visitatori sarà garantita attraverso le strutture dei visitor-center di Clivio (VA) e di Meride (Svizzera); la struttura dove ha sede anche il G.S. Prealpino, ovvero il “Centro delle Associazioni Volontarie di Promozione Culturale – Museo di Storia Naturale di Clivio”, è in grado di ospitare gruppi e scolaresche anche per più giorni, e costituisce in tal senso un importante riferimento per la valorizzazione di questo nuovo sito UNESCO.