CORSO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA IN GROTTA

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Si è svolto da venerdì 14 a domenica 16 aprile 2023 a Clivio, presso il “Civico Museo Insubrico”, un Corso Nazionale di Specializzazione per speleologi che ha avuto come tematica l’archeologia di grotta, argomento davvero affascinante, e non solo per coloro che frequentano le grotte.

Lo scopo principale del corso è stato quello di far conoscere ciò che si potrebbe incontrare in determinate grotte, di conseguenza come comportarsi nel momento in cui si dovessero rinvenire frammenti di ossa, pietre e manufatti, anche apparentemente insignificanti, soprattutto durante le fasi di disostruzione o di esplorazione.

Un successo che è andato oltre le più ottimistiche previsioni, come dimostrato dalle 40 persone che si sono iscritte. Le lezioni e le conferenze sono state sviluppate attraverso filmati ed immagini davvero suggestive e coinvolgenti, il tutto supportato da una mostra didattica comprendente fedeli riproduzioni scientifiche di reperti inerenti l’archeologia, la paleontologia e la paleoantropologia. Particolare attenzione è stata data alle regolamentazioni vigenti in tale ambito.

L’organizzazione dell’evento è stata curata dal Gruppo Speleologico Prealpino e da “Naturalisinsubria”, due associazioni che collaborano attivamente organizzando e gestendo ogni anno innumerevoli iniziative presso il Museo di Clivio.

Il corso, diretto da Edoardo Raschellà, Istruttore di Speleologia del CAI, è stato curato in tutti i suoi aspetti dal biellese Tiziano Pascutto, divulgatore naturalista e speleologo da lunga data. Egli fu, tra l’altro, responsabile e fondatore delle sezioni di Biospeleologia e di Cavità Artificiali del Gruppo Speleologico Biellese CAI, e attualmente ricopre la carica di curatore del Museo di Scienze Naturali di Sordevolo (BI), essendo esperto di tematiche quali la biologia sotterranea e l’archeologia in grotta.

Pascutto è stato adeguatamente coadiuvato da Stefano Nadile, curatore del Museo di Clivio, speleologo ed esperto in materia di fossili che ha accompagnato i partecipanti in visita presso le cave di pietra di Saltrio

Contestualmente al corso nella serata di sabato 15 aprile è stata anche organizzata una conferenza dal tema: “La Grotta Chauvet, la magia dell’uomo preistorico nella sua arte rupestre”, momento davvero significativo e denso di suggestione con immagini di un luogo  unico nel suo genere.

La Grotta Chauvet, che prende il nome del suo scopritore, si trova in Francia, nella zona dell’Ardeche. La sua scoperta risale al 18 dicembre del 1994 ad opera dello speleologo Jean Marie Chauvet, accompagnato da due amici. Dopo aver rimosso vari blocchi di roccia accumulatisi alla base di una parete rocciosa, i fortunati esploratori penetrarono attraverso un cunicolo all’interno di una cavità sotterranea lunga circa 500 metri, anticamente scavata dal fiume Ardeche.

Di bellezza impressionante, la grotta presenta pareti traslucide di cristalli e cupole iridescenti, ma viene resa assai famosa dalla scoperta, al suo interno, di numerose pitture parietali risalenti all’uomo di Cro-Magnon, del paleolito superiore, quindi circa 30.000 anni fa poichè il nostro antenato abitava all’epoca in questa zona, che offriva un paesaggio simile alla tundra, quindi desolata e fredda.

La grotta presenta pitture ed incisioni di diversi animali quali bisonti, mammut rossi, gufi, rinoceronti, leoni, orsi, uri, cervi, cavalli, iene, renne, lupi ed enormi felini scuri, soli o ritratti in branco.

Le figure hanno un potente dinamismo e la mancanza di definizione contribuisce a dare all’insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Nella grotta sono state trovate varie ossa di animali ma non umane, e teschi di Ursus Spelaeus, nonché una particolare roccia che per risalto e forma può quasi sembrare un altare primitivo, su cui tra l’altro è appoggiato un teschio di orso, quasi fosse stato offerto o utilizzato per qualche rito.

Nell’aprile del 2015 è stata aperta al pubblico la replica della Grotta di Chauvet, che permette a tutti di ammirare, tramite una perfetta riproduzione, la grotta e le sue manifestazioni d’arte parietale. E’ il più grande duplicato di grotta paleolitica mai realizzato al mondo, dieci volte più grande del fac-simile di Lascaux. Tutti gli elementi geologici ed artistici, quali stalattiti e stalagmiti, formazioni rocciose, pitture e incisioni rupestri sono stati riprodotti in scala 1:1 in un ambiente sotterraneo identico all’originale.

Nella mattinata di domenica 16 aprile 2023, alla presenza della dott.ssa Debora Lonardi, Vice Presidente della Comunità Montana della Valceresio e Piambello, si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione e la chiusura del corso.